Ero un bravo ragazzo, alla fine degli anni 60 del secolo scorso, i 30 passati da un po’, due figli, una moglie, una quasi cattedra in una scuola famosa e da poco il Preside mi aveva pure imposto ai giovanissimi colleghi come “direttore della scuola chimica”, tre classi del professionale Aldini di Bologna a preparare i futuri Operatori Chimici. Oggi potrà fare arricciare il nasino, oggi che neppure l’Istituto Tecnico appare appetibile e se non é almeno il LICCEO, sia pure solo scientifico, non ne vale la pena. Allora era già grassa per quei genitori per i quali impegnarsi a mantenere i figlioli fino a 17/18 anni sembrava molto rischioso ed eran quei genitori che si mettevan in fila per qualche giorno, notte inclusa, per avere l’onore di iscrivere i propri figlioli in una scuola giuridicamente “privata” (il PADRONE era il Comune di Bologna) ma che garantiva una buona probabilità di lavoro e meritato.
Arrivavano pulcinosi dalle medie inferiori, specie i maschi (le ragazze hanno a quell’età una marcia in più) ma in poche settimane di 14 ore di laboratorio e 4 di teoria sapevano già muoversi con una buona disinvoltura, tanto più che la mia spalla (e spesso ero io a dover imparare) era più che in gamba tanto che anni dopo percorse fino in fondo la carriera universitaria fino alla cattedra universitaria.
E fu proprio per colpa sua, poco dopo se ne andò perché gli avevano proposto una borsa di studio al Ciamician e arrivò una sua collega giovanissima, appena diplomata o quasi e la nuova Italia entrò con lei. E così io che a mala pena sapevo chi era Mina e simili mi trovai nel mondo di questi per me sconosciuti e fu presto una sbornia di tutto.
E’ stato come un flash, dopo tanti anni avevo quasi dimenticato la catena dei fatti che dal raffreddore portarono a una polmonite fino a uno scombussolamento totale. e con gli occhi di oggi rivolti al passato non si può che ammettere quanto hanno cambiato il sentire profondo degli italiani.
Come spesso succede, ci pensarono qualche decennio dopo a riportare le lancette indietro con i risultati che sono sotto i nostri occhi, risultati tuttavia voluti da gran parte di quegli italiani non più giovanissimi irretiti dalle illusioni che non fosse più necessario muoversi con quella serietà e quel rigore appresi in anni lontani.